In occasione del secondo balletto della nuova stagione, quattro stelle della danza internazionale si esibiranno dal 27 gennaio all’11 febbraio al Teatro alla Scala per dieci recite, nel celebre balletto L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan, un coreografo che grazie alla sua capacità di fondere tradizione e spirito innovativo, ha da sempre affascinato i grandi ballerini per i ruoli appassionanti che offre ai danzatori sia sul piano tecnico che psicologico e coreografico. Non a caso alla prima del 27 gennaio, ma anche il 29 gennaio e la sera del 2 febbraio, tornerà a danzare alla Scala Sylvie Guillem, in uno dei suoi ruoli più congeniali, ancora una volta accanto a Massimo Murru, nel ruolo di Des Grieux. Nelle stesse rappresentazioni, nel ruolo di Lescaut sarà Thiago Soares, primo ballerino del Royal Ballet.
Le successive recite di febbraio (6, 8 e 11 sera) offriranno al pubblico la interpretazione di Des Grieux di Roberto Bolle, che affronta nuovamente il balletto, ma con una nuova partner che si presenterà per la prima volta al pubblico della Scala: Olesia Novikova. Prima solista del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Olesia Novikova è stata ospite della Compagnia scaligera in tournée in Messico, nel ruolo di Kitri in Don Chisciotte di Rudolf Nureyev e sarà poi protagonista accanto a Massimo Murru e Guillaume Côté di Raymonda, in prima assoluta per il balletto della Scala nell’ottobre 2011. Accanto a loro il primo ballerino Mick Zeni, al debutto nel ruolo di Lescaut.
Musicalmente, MacMillan chiese a Leighton Lucas di “arrangiare” un gruppo di pagine di Massenet per la sua Manon, evitando di tradurre puramente e semplicemente il melodramma in balletto.
Manon fu creata nel 1974. Come ricorda Clement Crisp in un suo saggio, «MacMillan era affascinato da personaggi storici “speciali” Egli cercò in grandi lavori come Anastasia, Mayerling e Isadora, cosi come in Manon, di comprendere e spiegare il loro mondo come pure i loro conflitti interiori.
La prima rappresentazione del balletto è avvenuta a Londra al Covent Garden con il Royal Ballet, nel marzo del 1974 con interpreti Antoinette Sibley, Anthony Dowell, David Wall, Derek Rencher, Monica Mason, David Drew.
Il balletto, tratto dal racconto Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut dell’abate Prévost (1731), riprende la storia della giovane e bella Manon fuggita insieme allo studente Cavaliere Des Grieux, mentre sta per essere condotta al convento al quale è destinata.
La storia di Manon è stata presa anche come spunto per un altro celebre balletto intitolato “La dama della camelie” dove si racconta la storia di Margherita Guatier.
In Manon invece il fratello Lescaut si accorda con l’anziano e ricco uomo di mondo Guillot de Morfontaine per riprendere Manon ed indurla ad accettarlo come protettore. Alla vista dei gioielli e dei ricchi abiti offertigli dall’anziano signore, Manon abbandona Des Grieux con il quale era andato a vivere a Parigi e diviene l’amante di Guillot de Morfontaine. I due giovani si incontrano durante una festa. Qui De Grieux ricorda a Manon il loro amore ma la giovane si dichiara disposta a seguirlo se vincerà a Guillot de Morfontaine una grossa somma di denaro consegnandogli le carte truccate.
La fortuna sorride a De Grieux suscitando i sospetti del vecchio protettore di Manon. Nel parapiglia che segue i due giovani fuggono rifugiandosi nel loro vecchio nido ma sono raggiunti dalle guardie guidate da Guillot de Morfontaine che arrestano Manon mentre nella confusione viene ucciso Lescaut. Manon viene deportata nella colonia francese della Louisiana insieme a Des Grieux che l’ha seguita facendosi credere suo marito. Anche qui però la giovane attira le brame del carceriere con il quale passa una notte d’amore pur di essere ricompensata con dei gioielli. Des Grieux uccide il carceriere e fugge con Manon. Nel deserto, ormai morente, Manon rivede scorrere nel suo delirio i fantasmi del passato e muore fra le braccia di Des Grieux dichiarandogli per l’ultima volta il suo amore.
“La Manon dell’Abbé Prévost è una ragazza di sedici anni, che ama la vita e non sa resistere al piacere che le offre. È charmante, ma amorale. C’è in lei qualcosa di ancora infantile – spiega lo stesso coreografo Kennth Mac Millian nella presentazione del suo spettacolo - Una delle cose che più mi ha intrigato in questo personaggio di Manon è che non sembra esservi della logica nel suo comportamento. In un momento va a vivere con Des Grieux, che lei ama, e il momento successivo lo lascia perdere. La chiave della sua condotta – continua il coreografo - si trova nelle sue origini. Una famiglia dignitosa, sicuramente, ma modesta e ben presto ridotta alla povertà in quel XVIII secolo dove le fortune si creano e si disfano con la rapidità di un temporale. Ebbene, nella miseria, si finisce per perdere tutta la dignità. E Manon ha talmente paura della miseria! È proprio questo che ho voluto mostrare nel mio balletto – conclude MacMillan - quella disparità tra la grande ricchezza e la grande povertà nella Francia del secolo dei Lumi”.
Nel corso delle repliche altri tre cast di artisti scaligeri si alterneranno in scena: il 30 gennaio e il pomeriggio del 2 febbraio Gilda Gelati nel ruolo di Manon; accanto a lei Eris Nezha sarà Des Grieux e Antonino Sutera, in debutto, nel ruolo di Lescaut; il 4 febbraio ugualmente riprende il ruolo la prima ballerina Marta Romagna, con Gabriele Corrado che debutterà nel personaggio di Des Grieux e Alessandro Grillo (Lescaut); debutto completo dei ruoli principali la pomeridiana dell’11 febbraio: Emanuela Montanari sarà Manon, Marco Agostino Des Grieux e Massimo Garon Lescaut. Bryan Hewison, Gianni Ghisleni e Matteo Buongiorno si alterneranno nel ruolo di Monsieur G.M; mentre L’Amante di Lescaut sarà interpretata da Sabrina Brazzo, in alternanza con Alessandra Vassallo e Emanuela Montanari.
L’historie de Manon al Teatro alla Scala dal 27 gennaio all’ 11 febbraio